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“UBU RE ALLA CONQUISTA DI MILANO”

LABORATORIO TEATRALE DELL’ISTITUTO MATTEI: IN SCENA LO SPETTACOLO “UBU RE ALLA CONQUISTA DI MILANO”

 

Venerdì 12 maggio, presso l’auditorium di via Meda a Rho, si è tenuto lo spettacolo conclusivo del laboratorio teatrale del nostro Istituto.

“Il protagonista non sa ancora la parte. Alcuni attori hanno abbandonato le prove e non si ricorderanno le battute! Sto rischiando un ictus. Mi ammalerò. Come faccio a stare dietro a tutto? Ma chi me l’ha fatto fare?!? …”
Queste le dichiarazioni della Prof. Albanese, coordinatrice del progetto, a poche ore dall’inizio dello spettacolo.

Anche quest’anno panico totale e delirio generale. Anche quest’anno prof. sull’orlo di una crisi di nervi.

Ma anche quest’anno un successo clamoroso: ancora una volta la compagnia teatrale del Mattei ha saputo stupire e incantare.

Grazie a Francesco Laterza, che ha diretto magistralmente i ragazzi, grazie ad un team di docenti che ha saputo stimolarli e motivarli, insomma grazie ad un fantastico lavoro di squadra (come ha giustamente sottolineato la Preside Lamari), i ventotto attori in erba, con le loro interpretazioni pazzesche, ci hanno convinti e coinvolti fin dalle prime battute. Certo, c’è stata qualche piccola incertezza dovuta all’emozione, ma un applauso di incoraggiamento da parte del pubblico è bastato a superare l’impasse.

Il regista Laterza questa volta ha optato per un soggetto difficile. Lo spettacolo è infatti un libero adattamento della commedia UBU RE di Alfred Jarry, drammaturgo francese di fine Ottocento. La trama è complessa ed articolata in moltissime scene, con una nutrita galleria di personaggi.

Il protagonista è Padre Ubu, che nell’opera originale è il generale di una grande armata al servizio del re polacco Venceslao. Immorale, avido, assetato di potere e ricchezza, Ubu arriverà ad uccidere il proprio sovrano per prenderne il posto (la sua figura ricorda molto il Macbeth di Shakespeare). Nel testo originale la scalata al trono di Ubu si svolge tra Polonia, Francia, Spagna, Danimarca e Germania, che invece qui, nella trasposizione in chiave moderna, diventano Milano e i paesi dell’hinterland (Cinisello, Pogliano, Magnago). Già questo è abbastanza esilarante, ma nel copione ci sono anche altre trovate veramente geniali: l’assistente sardo (Ambrogio) della moglie di Ubu, gli spassosi battibecchi tra i due narratori, i reporter che commentano le vicende politiche e le imprese belliche, il finto pancione del re, l’armata polacca, che qui viene trasformata in un esercito grottesco di prodi e sempre affamati MARANZA … per citarne solo alcune.
(Se volete saperne di più sui maranza eccovi il link ad un articolo recentemente uscito sul giornalino di Istituto La Testata del Mattei:
https://matteirho.it/testatadelmattei/index.php/2023/04/28/parliamo-di-maranza/).

E, come sempre, c’è stato il divertente siparietto dei docenti; nei panni di regine dalle maniere molto poco aristocratiche abbiamo trovato le prof. Albanese, Pappini, Torre, De Filippo e Urro, mentre nelle vesti del loro maggiordomo veneto un comicissimo Prof. Mariocchi (una vera rivelazione): una sorta di “cameo” che ha impreziosito la piece.

Nonostante le difficoltà del copione, gli attori se la sono cavata egregiamente. Durante la loro esibizione si sono mossi con naturalezza e disinvoltura, da veri animali da palcoscenico.

Tutti insieme sul palco, di fronte ad una platea gremita a dispetto del diluvio fuori dal teatro, i ragazzi hanno infine accolto l’applauso fragoroso, scrosciante, meritatissimo degli spettatori. Fantastica anche Sandra Riahi, la regina di Milano, che ha ringraziato e salutato il pubblico in perfetto stile Windsor!

BRAVI, BRAVI, BRAVI!

Anche quest’anno il nostro voto è 10.